Pagina:Straparola, Giovanni Francesco – Le piacevoli notti, Vol. I, 1927 – BEIC 1930099.djvu/14

8 notte prima

ora con amorose danze, ora con piacevoli ragionamenti ed ora con suoni e canti la intertenevano; e cosí quando in un modo e quando in un altro il volubile e fugace tempo passavano. Di che la gentil signora con le savie damigelle sommo diletto n’apprendeva. Furono ancora tra loro sovente proposti alcuni problemi, de’ quai la signora era sola difinitrice. E per ciò che oramai s’approssimavano i giorni ultimi di carnesale dedicati alle piacevolezze, la signora a tutti comandò che sotto pena della disgrazia sua a concistorio la seguente sera ritornassero; acciò che divisar potessero il modo e l’ordine che avessero tra loro a tenere.

Venute le tenebre della seguente notte, tutti secondo il comandamento a loro fatto vi vennero; e messisi tutti a sedere secondo i gradi loro, la signora cosí a dire incominciò: — Gentiluomini miei onorati molto, e voi piacevoli donne, noi siamo qui raunati secondo l’usato modo, per mettere regola a’ dolci e dilettevoli intertenimenti nostri, acciò che questo carnesale, di cui oggimai pochi giorni ci restano, possiamo prendere alcun piacevole trastullo. Ciascuno adunque di voi proponerá quello che piú gli aggrada, e ciò che alla maggior parte parerá fie deliberato. — Le donne parimente e gli uomini ad una voce risposero che era convenevole che ella determinasse il tutto. La signora, vedendo esserle tal carico imposto, rivoltasi verso la grata compagnia, disse: — Da poi che cosí vi piace, che io, di contentamento vostro ditermini l’ordine che si ha a tenere, io per me vorrei che ogni sera, infino a tanto che durerá il carnesale, si danzasse; indi che cinque damigelle una canzonetta a suo bel grado cantassero; e ciascheduna de cinque damigelle a cui verrá la sorte debba una qualche favola raccontare, ponendole nel fine uno enimma da essere tra tutti noi sottilissimamente risolto. Ed ispediti tai ragionamenti ciascuno di voi se n’anderá alle loro case a posare. Ma se in questo il mio parere non vi piacesse (chè disposta io sono il voler vostro seguire), ciascuno de voi dirá quello che piú gli aggrada. — Questo proponimento fu da tutti comendato molto. Laonde fattosi portare un vasetto d’oro, e postivi dentro di