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126 notte terza

vita sua. La damigella, onorata e temuta da tutti per la maravigliosa opera, e inteso il giovane esser figliuolo di Dalfreno re di Tunisi, e Livoretto veramente chiamarsi, scrisse al vecchio padre, dandoli notizia dell’avenuto caso nella persona sua, pregandolo instantissimamente che alle nozze al tutto si dovesse trasferire. Dalfreno, intesa la felice nuova del figliuolo, del quale mai piú non aveva avuta notizia alcuna, ebbe grandissima allegrezza; e messosi in punto, al Cairo se n’andò: dove da tutta la cittá onorevolmente fu ricevuto, e fra pochi giorni con sodisfacimento di tutto il popolo fu Bellisandra da Livoretto sposata. E sua legittima sposa divenuta, con molto trionfo e fausto, signor del Cairo fu constituito: nel qual lungo tempo il regno pacificamente governò, e tranquillamente godè. Dalfreno fra pochi giorni, tolta buona licenza dal figliuolo e dalla nuora, a Tunisi sano e salvo se ne ritornò. —