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124 notte terza

sustenute fatiche non senza gran pericolo della vita sua, sí miseramente guidardonasse. Ma il Soldano, tutto infiammato d’amore, per sodisfare alla diletta donna, senza mutare altro consilio, volse che al tutto l’acqua della vita le trovasse. E partitosi dal Signore ed andatosene secondo il solito alla stalla, maladiceva l’empia sua fortuna, tuttavia dirottamente piangendo. Il cavallo, vedendo il duro pianto del patrone ed udendo i gravi lamenti, disse: — Che hai tu, patrone, che sí fortemente ti cruci? Ti è sopragiunta cosa alcuna? Acquetati alquanto, che ad ogni cosa si trova rimedio fuor che alla morte. — Ed intesa la cagione del dirotto pianto, dolcemente lo racconfortò: riducendoli a memoria quello che giá li aveva detto il falcone che egli liberò dal freddo ghiaccio, e l’onorato dono delle due penne. Il giovane miserello, ricordatosi pienamente il tutto, montò a cavallo: e presa un’ampolla di vetro bene avenchiata, attaccossela alla cinta, e cavalcò lá dove il falcone fu liberato: e piantate le due penne nella sponda del fiume, come li fu giá ricordato, subito apparve il falcone, ed addimandolli di che egli bisogno aveva. A cui rispose Livoretto: — Dell’acqua della vita. — Allora disse il falcone: — Deh, cavaliere, egli è cosa impossibile che tu mai ne prenda; perciò che ella è guardata e diligentemente custodita da duo fieri leoni ed altretanti dragoni, i quali di continovo ruggiano e miseramente divorano tutti quelli che per prenderne s’avicinano. Ma in ricompensamento del beneficio giá da te per me ricevuto, prendi l’ampolla che dal lato tieni, ed annodala sotto la mia ala destra; e non ti partire costá, fin che io non ritorno a te. — E fatto quanto per lo falcone gli fu imposto, levossi da terra con la annodata ampolla, e volò colá dov’era l’acqua della vita: ed empiuta nascosamente l’ampolla, al giovane ritornò, ed appresentogliela: e prese le sue due penne, a volo si levò.

Livoretto, tutto giolivo per lo ricevuto liquore, senza far dimoranza alcuna, frettolosamente al Cairo ritornò; ed appresentatosi al Soldano, che con Bellisandra sua amata donna in dolci ragionamenti si stava, l’acqua della vita a lei con somma