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FAVOLA II.


Dalfreno re di Tunisi ha due figliuoli: l’uno Listico e l’altro Livoretto chiamato, da poi per nome detto Porcarollo: e finalmente Bellisandra, figliuola di Attarante re di Damasco, in moglie ottiene.

Poco non fa lo saggio nocchiero, che balestrato da invidiosa e scapigliata fortuna, e fra duri e acuti scogli spinto, drizza a sicuro e riposato porto l’affannata navicella. Il che avenne a Livoretto, figliuolo del gran re di Tunisi: il quale dopo molti non pensati pericoli, gravosi affanni e lunghe fatiche, calcata con l’altezza dell’animo suo la miseria della fortuna, a maggior stato pervenne, ed il regno del Cairo in pace godè: sí come per la presente favola, che raccontarvi intendo, agevolmente intender potrete.

In Tunisi, cittá regia ne’ liti dell’Affrica, fu, non gran tempo fa, un famoso e possente re, Dalfreno per nome chiamato; il quale, avendo per moglie una graziosa ed accorta donna, di lei ebbe duo figliuoli savi virtuosi, ed ubidienti al padre: de’ quali il maggiore Listico, il minore Livoretto si nominava. Questi fratelli per decreto regale e approbata usanza al regno paterno succedere non potevano; perciò che la successione solamente alle femine di ragione aspettava. Laonde il re, veggendosi per sua mala sorte di figliuole privo, ed esser in tale etá di non poterne piú avere, si ramaricava molto, e infinita passione e cordoglio ne sentiva. E tanto piú perchè s’imaginava che dopo la morte sua sarebbeno mal veduti e peggio trattati, e con grandissimo loro scorno del regno miseramente scacciati. E dimorando l’infelice re in questi dolorosi pensieri, nè sapendo trovar rimedio che sollevar il potesse, voltossi alla reina, che sommamente amava, e disse: — Madama, che debbiam far noi