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tubo illuminato col gas dì distanza in distanza, ero compreso da una vaga inquietudine, che mi lasciava appena respirare. D’una lunga fila di gabbie piene di majali e di buoi era composto il traino sul quale io mi trovava. Si andava colla velocità di quindici miglia l’ora, quando con grande spavento di tutto il convoglio, si udì uno fragore come di artiglieria; alle prime si credette che si precipitasse la volta, tanto fu vivace la pressione dell’aria; era un traino che discendeva dalla parte di Hedge-Hill, e che si avanzava in quelle tenebre al chiarore di una lanterna, che si teneva in mano il condottiere, intanto che la galleria, era ripercossa dal grugnito dei majali e dal muggito dei tori. Uno spettacolo così confuso, di cui non è possibile di farne la descrizione al naturale, mi fece credere per un momento di essere in mezzo ai genj dell’inferno. Mano mano che si avvicinavano all’apertura gli oggetti posti all’orizzonte, sembravano fantasmi avvolti nella nebbia; si vedevano crescere e rimpic-