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DA VENEZIA A MILANO. | 79 |
accettato quello che reciterebbe meno disappunto ai tracciati d’ambidue, ma che non sarebbe tuttavolta l’ottimo e quello che corrisponderebbe a un tracciato generale fatto da un solo ingegnere.
Queste difficoltà della scelta del comun punto di passaggio non sono però le uniche. È troppo evidente bisognar in oltre che i due progetti sieno basati su gli stessi principj. Nè vale il dire che questi principj si potranno stabilire in precedenza, perchè, per esempio, non è possibile fissare un limite assoluto della pendenza, e nel determinare il tracciato di alcuni tronchi potrebbe trovarsi conveniente di adottarne una tale che fosse comune anche ad altre linee, ma potrebbesi trovarla inconveniente quando altrove non vi fosse stato bisogno di ammetterla. Or chi lavora da una parte come potrà egli sapere se quegli che lavora dall’altra siasi o non siasi indotto ad ammettere una tale pendenza; o quando saprà che sarà ammessa, come assicurarsi che non gli sorga il dubbio che lo abbia fatto senza necessità e senza vantaggio? Incominceranno dunque discussioni che per lo meno prolungheranno di troppo la definizione dell’affare.
Se le due parti di strada percorrenti i due territorj Veneto e lombardo dovessero assolutamente essere separate d’interesse, appartenere a due società separate, ed esser congiunte soltanto per la comune opportunità del continuato viaggio, ogni società attendendo ai proprj vantaggi non avrebbe molto a curarsi se (stabilita la tariffa unica) i difetti dell’altra parte la rendessero a questa men profittevole. Ma poichè si tratta di una società sola, d’un interesse solo, e di una sola strada, egli è evidente che un difetto corso, p. e., fra Yicenza e l’Adige non sarebbe meno dannoso di un egual difetto che vi fosse fra Brescia ed il Mincio, e che egualmente dannoso riuscirebbe pe’ Veneziani come pe’ Milanesi.
Le misere gare municipali spesso inopportune e senza soggetto, sempre poi nocevoli quando si tratta del bene generale, diverrebbero tanto più la prova di un’accecata passione nel caso concreto, in quanto che i vantaggi come i discapiti sono inseparabili, e colpiscono inevitabilmente o giovano la massa intera degl’interessati.
Ciò che riguarda poi la tutela degl’interessi privati deve lasciarsi ai particolari, attraverso i possedimenti de’ quali correrà la strada, o al più alle provincie ch’essa toccherà;