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te in determinate epoche viene ancor più accresciuto per motivo delle grandi fiere di Bergamo, di Brescia e di Verona, e degli spettacoli od altro, a cui non solo i grandi signori e primarii negozianti ma moltissimi pur anco de’ mediocri possidenti e dei fabbricatori non mai tralasciano d’intervenire.
In particolare, poi, Brescia popolosa, agiata e commerciante, è il ricapito di pressochè tutte le industrie e de’ molti ricchi prodotti della Valcamonica, della Valtrompia e delle tante altre valli che al settentrione la accerchiano; nel modo stesso che Triviglio e Chiari, prossimamente anche ai quali deve di necessità passare la Strada, diventeranno naturalmente il deposito generale della industria e de’ prodotti del Bergamasco; Verona, oltrechè essere, come si disse, la residenza del Supremo Senato di Giustizia e del Comando-generale-militare lombardo-veneto, è per sè stessa città ragguardevolissima, e che per le sue estese relazioni commerciali col Tirolo e colla Germania sarebbe errore gravissimo di escludere da una linea di comunicazione di così alta importanza; Vicenza è il punto dove fan posa i viaggiatori che si trasferiscono ogni anno in numero di più migliaia alle acque di Recoaro: Padova è egualmente il ricapito de’ moltissimi che si recano ai bagni d’Abano e della Battaglia, e per causa della fiorente sua Università è in pari tempo il soggiorno di un numero considerevole di scolari, i quali non tralascerebbero certo di approfittare della rapidità propria della macchina locomotiva e della tenuità della spesa per fare da un lato o dall’altro delle brevi frequenti gite di piacere.
In somma una popolazione pressochè doppia, una massa maggiore di affari, maggiori ricchezze, maggiori soggetti di divertimenti, maggiori mezzi di istruzione, un maggior numero di relazioni sociali stabiliscono a favore delle città e de’ paesi messi a portata della linea stradale più alta, tale una superiorità ed una importanza su quante altre città e paesi sono nella zona più bassa, che tempo perduto sarebbe il voler perfino tentare di contrastargliele. Chi mai infatti sotto veruno de’ mentovati rapporti oserebbe metter del pari Brescia con Cremona, Verona con Mantova, Padova o Vicenza con Lodi?
E poichè non bisogna ritenere che le città saranno esse sole che forniranno passeggeri alla strada, ma che ve li fornirà certamente anche tutto il territorio all’intorno, gioverà qui far presente quanto più popolate di quelle della parte bassa o inferiore sono le provincie dell’alta, e quanti più e più popolati di gente agiata ne sono i distretti che in esse si annoverano. E se, come si è detto, tra Manchester e Liverpool il prodotto del trasporto delle merci fu inferiore di molto alla espettazione ed ai calcoli che si credevano i meglio fondati, e vi risultò invece di molto superiore al preventivato il prodotto del trasporto delle persone, per modo che tra quelle due città, benchè eminenti nelle relazioni commerciali, i due prodotti si eguagliarono, è da ritenersi a buon diritto che lo stesso avverrà anche rapporto alla linea superiore di cui si parla, potendo Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Brescia e Milano, nelle loro relazioni commerciali, essere inferiori bensì alle due città inglesi sunnominate, ma non mai esserlo nelle loro relazioni sociali; e tanto meno poi quando si metta in conto il numero grande di forestieri che facendo il viaggio da Venezia a Milano come parte essenziale di quello d’Italia non preferirebbero sicuramente di andare per una via, benchè di più rapido corso, nella quale si lascia da parte il più bel paese, e le più belle città.