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derebbe mai il 0,50 per 1000, toltone un breve tratto presso l’Oglio: per cui ammessa pure la indeclinabilità di siffatto inconveniente, non sarebbe egli poi di tal peso da far desistere dall’idea di condurre la strada per la zona più alta, parecchie strade e in Europa e in America costrutte essendosi, superando ostacoli di gran lunga maggiori, e dove la natura del suolo non lasciava adito a varietà di progetti. È poi noto che la medesima strada-modello fra Liverpool e Manchester offre in qualche suo tratto una pendenza non minore di 1 a 96.

Se non che all’idea di condurre la Strada per la linea settentrionale occorre tanto meno di rinunziare, in quanto che vi è il modo facile di togliere il difetto della pendenza sviluppando la strada in maniera da renderla pressochè generalmente orizzontale, con poche risvolte di grandissimo raggio, e senza aver punto bisogno di sottostare al grande dispendio del perforamento dei monti o del taglio delle alture, che altrimenti s’incontrerebbero fra Vicenza e Verona, e fra Verona e Brescia.

Ma qui verrà opposto di nuovo che col dare tanto sviluppo alla strada sino a farle evitare quasi tutte le alture, si accrescerà la spesa della sua costruzione, e l’altra della manutenzione successiva e del servigio a tal punto da equiparare ed anzi distruggere tutti quei vantaggi economici ch’essa innegabilmente presenta.

Sul quale proposito è primieramente da avvertire che il maggiore sviluppo della linea non è già così grande come a prima giunta taluno potrebbe crederlo.

La linea alta così sviluppata sarà lunga circa 300 chilometri, quando la più meridionale lo sarebbe chilometri 260 circa, sicchè la differenza si riduce a soli 40 chilometri.

In oltre è da ritenere che tale svantaggio riuscirà in pratica ben compensato dal minor costo di costruzione e di manutenzione.

Si è già avvertito, e non occorre di entrar quindi in nuovi particolari, che la Strada inferiore, attese le circostanze topografiche di quella parte del territorio bassa, acquitrinosa, e non di rado valliva, riuscirebbe a principio ed in progresso molto più costosa dell’altra, scorrente sempre (meno forse un breve tratto) a traverso di terreni alti e di fondo solidissimo, oltrechè in vicinanza a cave di materiali eccellenti. Quanto poi alle opere idrauliche, non vi debbono essere differenze di molto rilievo, imperciocchè se lungo la strada superiore (oltre ai passaggi sui fiumi che sono comuni ad entrambi le linee) vi sono più torrentelli e corsi vivi d’acqua da traversare, lungo dell’altra s’incontrano assai più fossi e canali di scolo.

Intatta o pressochè intatta rimane dunque la somma de’ vantaggi che i maggiori rapporti sociali, industriali e commerciali assicurano a questa Strada.

Padova, Vicenza, Verona e Brescia sono, dopo Venezia e Milano, le città principali del Regno: floride abbastanza per ricchezza e per commercio, abbondano anche di monumenti e di opere in genere d’arti belle celebratissime; ivi o per causa di affari e di ogni maniera di transazioni e d’interessi, od anche solo per passatempo e per desiderio d’istruzione v’ha in tutto l’anno un passaggio continuo di forestieri, oltre ad un concorso perenne e indispensabile di nazionali di tutte le classi, tanto della stessa provincia che delle altre provincie più o meno ad essa vicine; concorso sempre assai grande perchè promosso ed alimentato da promiscuità d’interessi e di traffici, da frequenza di amicizie, da legami di parentele, e che pur nulla ostan-