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La linea quindi di cui si tratta andrebbe priva di troppi vantaggi, e mancherebbe de’ requisiti i più essenziali a renderla la più lucrosa, perchè ad onta della maggior brevità, del minor costo e della equabile pendenza potesse con buon successo venire prescelta.
Che se per ovviare in parte almeno a così gravi difetti si volessero costrutte tante strade laterali a rotaie quante ne sarebbero necessarie per porre in comunicazione immediata colla strada primaria i capiluogo delle diverse provincie, e se al confluire delle laterali medesime, esigere si volessero locali spaziosi e decenti per custodia delle merci e per rifugio di coloro che si recassero ad attendere in tali punti il passaggio della macchina locomotiva principale, questo ripiego riuscirebbe evidentemente in pratica non solo poco opportuno per la incomoda e troppo spesso variata pendenza della strada e delle sue diramazioni, ma anche tanto costoso e per la spesa di prima costruzione, e per quella successiva di manutenzione e di servigio delle laterali suespresse, e pel valore infine delle molte macchine, de’ molti mezzi di trasporto che a siffatto specialissimo uso sarebbe d’uopo di destinare, che certo non v’è bisogno di molto acume nè di prolisse discussioni per dimostrare ed intendere quello che già a solo colpo d’occhio chiaramente risulta, che cioè il vantaggio della più breve distanza e del conseguente minor costo della strada tra li due punti estremi di Venezia e Milano sparirebbe, e sarebbe affatto distrutto colla aggiunta di tante braccia secondarie e degli altri grandiosi suaccennati dispendii.
La linea meridionale, di cui accade adesso di far parola, rasenterebbe le cinque città di Lodi, Cremona, Mantova, Legnago ed Este, tutte di secondaria e le due ultime anzi d’infima importanza, e con una pendenza regolarmente discendente fino alla laguna di Venezia procederebbe per una sede alquanto depressa non lungi in gran parte dal confine con l’estero.
A far prescegliere questa linea in confronto delle altre concorrono, per avviso di chi ebbe a suggerirnela, le seguenti circostanze: ch’essa si avvicina a tutte le città ed ai paesi considerevoli della zona inferiore dove le persone e le merci si trovano già raccolte; che può comunicare facilmente col Po e quindi con l’estero; che con altre diramazioni può in seguito avvicinarsi alla zona superiore; che attraversa il Lambro, l’Adda, l’Oglio ed il Mincio ne’ punti dove trovansi già a questi fiumi riuniti il Serio, il Mella ed il Chiese, per cui ne risulta un minor bisogno di ponti, e che investe terreni meno ubertosi e meno intersecati da strade, da accessi e da privati condotti d’acque.
Queste circostanze vogliono certamente nel calcolo del tornaconto non essere trascurate. Se per altro la linea meridionale darebbe manifestamente sotto certi rapporti un risultato migliore dell’altra intermedia, tali e tanti altri svantaggi come lo si chiarirà in seguito presenterebbe anch’essa però al confronto di quella scorrente più verso il nord, che sul più utile partito da prendere in questo importante proposito sembra che non abbia più a rimanere alcun dubbio.
Tutte le città ed i luoghi considerevoli in fatti della zona inferiore sommano una popolazione che alla metà neppur giunge di quella appartenente alle città ed ai luoghi ben maggiormente considerevoli della linea superiore o del nord. Il prodotto dunque, riguardo al trasporto de’ viaggiatori nazionali, risulterebbe prossimamente tra le