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mente a tutta la superficie territoriale, così è manifesto che nel tracciamento pure della grande strada a rotaie da Venezia a Milano converrà seguire i principii medesimi ed avere le medesime viste, se vero è, com’è verissimo che le strade ferrate niente per altro diversificano dalle ordinarie che per esserne il perfezionamento.

Agevole infatti è di comprendere che se Milano e Venezia sono i centri principali del commercio e di ogni altra maniera di affari nel Regno lombardo-veneto, lo sono principalmente per questo che a tale effetto contribuiscono altri centri di produzione e di consumo, minori senza dubbio per comparativa importanza, ma tuttavia abbastanza considerevoli eglino stessi perchè avere se ne debba grande riguardo. Tutto si collega tanto nel mondo fisico che nel morale. E come le vene minori non alimentate o non aventi comunicazione facile e perenne co’ tronchi minori e col cuore ben presto rimangono senza vita, o fanno cader se non altro tutto il corpo in una condizione stentata e morbosa: così anche la prosperità nazionale isterilisce e vien meno se con inopportune e mal consigliate misure agli interessi sociali s’impedisca od anco si difficulti di espandersi e di prendere fino nelle diramazioni più minute tutto il naturale e conveniente sviluppo.

Tanto più poi è necessario di aver ben presente il bisogno di mettere la strada a portata del maggior numero possibile di centri dove le persone e le merci si trovano già raccolte in maggior copia, o possono più agevolmente raccogliersi, che a facilitare ivi il concorso de’ viaggiatori e il trasporto delle merci e derrate d’ogni specie dai centri secondarii o minori, a cooperare perchè ognor più animata ne venga l’industria de’ Veneti e de’ Lombardi, e generalizzata fra essi l’attività e l’amore delle utili intraprese, serve mirabilmente quel numero grandissimo, quella rete di ottime strade comunali, provinciali e postali che tagliano in tutte le direzioni il nostro regno, e pongono in una comunicazione immediata e sicura in ogni tempo e stagione i piccoli comuni co’ capiluogo di distretto, e questi colle città principali ossia coi centri maggiori del movimento e dell’interno commercio.

Importa tanto più finalmente che con un giudizioso e comodo tracciamento della strada si faciliti in tutti i modi il movimento de’ viaggiatori, ossia importa tanto più che si tenga gran conto di maggiori centri abitati e intermedii, tra i quali l’andata e il ritorno, già per se brevi, divengono colla strada ferrata quasi istantanei, che una esperienza costante ha ormai luminosamente comprovato ottenersi il maggior reddito lungo le strade a rotaie non dal trasporto delle merci, ma da quello de’ viaggiatori. In Francia, per esempio, le stesse strade ferrate costrutte per provvedere di carbon fossile i paesi posti ne’ bacini della Loira e del Rodano hanno dato contro ogni aspettazione per reddito principale il prezzo del trasporto delle persone. Risultamenti eguali sonosi ottenuti agli Stati Uniti d’America. Ma fu dopo l’apertura della famosa strada fra Liverpool e Manchester che si dovette terminativamente cangiar di teoria in questo proposito, e riconoscere fallaci tutti i calcoli che credevansi i meglio fondati. Preventivarono i direttori di quella grande intrapresa ch’essere vi dovesse un trasporto giornaliero di 1500 tonnes di mercanzie e di 1000 tonnes di carbon fossile; invece durante i primi dieciotto mesi vi si trasportarono mediamente di mercanzie soli 250 tonnes per giorno, e 77 di carbon fossile. Ed al contrario, in luogo di un numero moderato di viaggiatori sul quale credevasi di poter contare,