Pagina:Stowe - Il fiore di maggio, 1853.djvu/64


57

tivo, umore in persona, che pareva non sole sfidare ogni argomento ch’altri avesse tentato per dissipare la sua tristizia, ma compiacersi in essa. Avesti detto che la voce aspra, garrula, ed acutamente vibrata, come lo stridere d’una sega, rispondeva in lui ai tratti del volto.

Natura gli aveva dato uno di quegli spiriti, cavillosi, sottili e subdoli, che, pel diletto di venire a disputa, fanno stare quaranta questioni sulla punta di un ago. Se avesse ricevuto una buona educazione, sarebbe diventato il più abile metafisico che abbia giammai gittato polvere negli occhi alle venture generazioni.

Ma, in difetto di quell’avvantaggio, si esercitò, a titolo di compenso, nell’arte di intrigare, e mistificare chiunque avesse avuto la mala ventura di porsi sulla sua strada.

Era particolarmente sul terreno legale, ch’ei dispiegava la sua attività. La legge era il suo elemento, la sua vita, la sua costante preoccupazione; era l’oggetto delle sue quotidiane meditazioni, sia per trovar modo di deluderla, o per applicarla a’ suoi capricci. Aveva sempre qualche cavillo a proposito d’un vecchio muro che ad ogni tratto cadeva; ora era costruito un bricciolo troppo a destra, ora un po’ troppo a sinistra, e in tal modo era di danno alla sua terra che ne era costeggiata.

Inoltre erano i polli di Peter, che avevano devastate le sue praterie; o sibbene le oche del signore Moses, che eran mestieri di chiudere nel parco1; od altri

  1. Town pound, specie di prigione pel bestiame che fu colto mangiante l’erba od il grano delle terre vicine.