Pagina:Stowe - Il fiore di maggio, 1853.djvu/62


Di tutti i figli, quelle sole erano sopravvissute. Silenzio, la primogenita, era donna di bell’aspetto, da gli occhi neri, dai tratti risoluti; aveva però già tocco il quarantesimo anno. La voce sua era d’un metallo maschio e sonoro, e possedeva ciò che gl’Irlandesi chiamano il bel modo di servirsene. Perchè l’avevan chiamata Silenzio? Era pei vicini un problema non ancora risolto; giacchè in tutta la contrada nessuno aveva maggior talento di lei, e maggior gusto per fare degli strepiti. Madamigella Silenzio era uno di quegli esseri che si mostrano sempre inflessibili sul capitolo de’ loro diritti.

Ella preveniva ogni discussione, facendo fronte ad ogni opposizione, e seguendo senza inciampi la sua strada, senza che il coraggio gli venisse mai meno; facendo forviare per lasciarla passare uomini, donne, fanciulli, che la temevano come una diligenza. L’amore della libertà, e dell’indipendenza, era in lei così evidente, che quantunque figlia d’un ricco signore, e con dote considerevole, non fuvvi che un pastore che avesse osato di chiederla în matrimonio. Ed ancora, quel povero diavolo fu da madamigella Silenzio messo alla porta coll’intimazione formale, che se per l’avvenire si fosse permesso di ronzare intorno alla sua casa avrebbe lanciati i cani sulle sue traccie.

Quanto a Susanna Jones differiva sì fallamente da sua sorella come il debole, e gentil convulvolo dal robusto palo su cui si arrampica. All’epoca, che qui citiamo, ella aveva appunto raggiunto al suo diciottesimo anno. Era una giovinetta, modesta e delicata, che di leggeri coprivasi le guancie di pudico rossore; timida e