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Poco stante, un’ombra gli passò appresso; ci portò le mani agli occhi, e silenziose lagrime scorsero ad innondare il suo guanciale.
— Giorgio! caro Giorgio, gridò James inchinandosi su di lui.
— Sono i miei amici — egli è mio padre, mia madre, disse l’infermo con voce affievolita.
— Dio veglierà su di loro, disse James con fioca voce.
— Oh! sì, son certo che egli veglierà su di loro, poichè amò i suoi che erano nel mondo; gli amò fine alla morte. Mario sto per morire, senza aver fatto un’ombra di bene.
— Oh! non dir così, riprese James. Pensa, pensa a tutti gli atti della tua vita. E se anche tu non avessi fatto del bene che a me, Dio te ne serberà conto. Questo bene ti condurrà al cielo, questo bene vi condurrà me pure. E alla sagra causa del bene ch’io consacrerò la mia vita, l’anima mia, e tutte le mie forze; e allora tu non avra vissuto inutile vita.
Giorgio sorrise levò gli occhi al cielo; il suo aspetto: era quello d’un angelo.
James nel suo trasporto soggiunse: Non sono io solo che possa tenere simile linguaggio. Noi tutti vi benediciamo; non avvi un solo nel villaggio che non ti veneri; e tu vivrai eternamente nella memoria e nel cuore di tutti.
— Benediciamo Iddio — disse Giorgio.
— Sì, benediciamo Dio, disse James; per me lo benedico d’avermi fatto la grazia di conoscerti; noi lo benediciamo tutti e noi tutti vi amiamo, e vi ameremo sempre.„