Pagina:Stowe - Il fiore di maggio, 1853.djvu/275

268

saporava assai bene un detto spiritoso e delicato come un tratto fino e malizioso. Un dì attraversando una vicina parocchia, famosa per la sua empietà, fu arrestato da una banda intiera di monelli, che gridavano a tutta gola:

“Papà Morris, papà Morris! il diavolo è morto!

— Davvero? disse il buon’uomo, stendendo benignamente la mano sul capo del più vicino di que’ ragazzacci; poveri orfanelli!„

Ma se si volesse raccogliere tutti i fatti, le leggende che hanno rapporto colla vita di questo sant’uomo, l’assunto sarebbe difficile troppo, per l’immensa quantità di atti edificanti e caritatevoli che ne comporrebbe la lista. Ci basti il dire che sorpassò di molto il limite ordinario assegnato alla vita dell’uomo, e continuò, anche quando l’età affievolì le sue facoltà, a ripetere li stessi racconti della Bibbia, che già avea con tanto successo narrato per lo innanzi.

Una gioja immensa, ineffabile era serbata al cuore di lui, negli ultimi giorni del suo santo ministero. La buona semente, che da tanti anni non aveva cessato di gittar da ogni lato sui membri della piccola parocchia, cominciò a sbucciare; e ben tosto numerose e magnifiche spiche annunciarono una ricca messa spirituale: fu in tal modo che vide progressivamente più di un cuore smettere l’avido affetto ai beni della terra, compatire alle sofferenze de’ poveri e degli infermi; che taluno leggero e mondano, o donna frivola, o giovane indifferente alle cose della salute presero a correre un novello sentiero, il sentiero della rigenerazione religiosa e morale. Alla felice nuova d’un sì gran cambiamento