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Gesù si riuniva coi discepoli alla sera, con Marta, Maria e Lazzaro.
Poi ci raccontava la morte di Lazzaro, dicendoci con voce rotta dai sospiri, e versando lagrime, il dolore che li colse, e come mandarono a prevenire Gesù, che non venne. E com’essi ne fecero grande meraviglia, ecc. E l’oratore faceva crescere l’interesse entrando nei particolari d’un testimonio oculare, finchè ci colmava di gioja colla trionfante pittura della risurrezione.
Il modo ch’egli aveva di pingere i racconti della Bibbia anzichè narrarli semplicemente, produceva uno straordinario interesse sui buoni e semplici suoi uditori. E più di tutto era ne’ circoli campestri, conosciuti nella Nuova Inghilterra col nome di Assemblee di conferenze, che dava sfogo a tutto l’ardore dell’anima sua, e che la Bibbia, sotto l’influsso della sua pittoresca ed immaginosa parola subiva una completa trasformazione. Un libro diventava un quadro.
Papà Morris aveva una speciale predilezione per gli Evangelisti, seguendoli passo passo, sulle traccie del Salvatore ascoltando avidamente le sue parole, ripingendosi in mente l’istoria degli atti della sua vita sulla terra, colla profonda venerazione d’un vecchio, affezionato e divoto servitore.
Talvolta, gli accadeva di dare al racconto una piega troppo pratica, come si può scorgere dal seguente esempio. Aveva fatto rimarco come molti membri delle assemblee di conferenza non intervenivano a quelle riunioni con tutta la regolarità e l’esattezza desiderabile. Un dì, l’uditorio era numeroso e prese occasione di parlar