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sotto il braccio, soffermavasi sempre da mamma Sally per chieder conto di sua salute, e se faceva freddo, aveva abbastanza buon cuore da portare il caldanino della rispettabile dama fino a casa, intrattenendola in discorsi sul sermone, ed altri oggetti serii, e per servirmi delle parole proprie di mamma Sally nella maniera la più aggradevole al mondo. Ma il flauto di cui abbiamo testè fatto cenno, aveva d’assai contribuito ad indispettire papà Tim contro il favorito del villaggio. James all’incontro portava un amor fanatico al suo flauto, amore in cui entrava un po’ di egoismo, poichè aveva da sè solo appreso a servirsene. Il liuto che serviva a dare il tono, essendosi spezzato nel cader dall’alto della galleria della chiesa, James ebbe bastante credito presso il coro, da far accettare il suo moderno istrumento in luogo e stato dell’altro istrumento secolare. Agli occhi di papà Tim era quello un gravissimo torto; ma non era il solo. Sicchè tutti questi torti congiunti alle buone ragioni da noi testè enumerate eran causa che papà Tim si addimostrasse per nulla favorevole a James. Madama Sally invece non cessava di cantare le sue lodi; ma senza entrare in discussioni con lei su questo particolare. Tim s’accontentava di dire che James non gli andava a grado.

Infatti s’addiceva bene ad un estraneo al luogo di stare in sussiego e pavoneggiarsi la domenica nella galleria di mezzo della chiesa. E non era forse ridicolo cotal estraneo, quando, ovunque andasse, affettava aria da padrone? Tali atti erano antipatici a lui, nativo di Newbury, e non si sentiva di doverli comportare a bocca chiusa. Ma tali malevoli proposizioni che eran