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— Osservate questi fazzoletti, mamma, che vago merletto!

Ebbene, ragazze, disse la signora Elmora, questi fazzoletti sono il colmo del ridicolo, e ben mi meraviglio che manifestiate sì vivo desiderio di averli.

— Tutti, o mamma, ne hanno di somiglievoli al dì d’oggi: Laura Seymour ne ha una mezza dozzina che non le costa più di questo, e suo padre non è certo più ricco del nostro.

— Ebbene! ricco o non ricco, che importa? Sembra che ora non abbiamo tanto danaro quanto ne avevamo nella nostra casetta di Spring-Street. Colla nuova mobiglia di cui abbiamo arricchita questa casa, co’ vostri smodati capricci di gioventù, che desidera ciò vede, ora siamo più poveri d’allora.

— Signora, disse una cameriera aprendo la porta. La figlia della signora Ames che vi reca la biancheria.

— Entri„, disse la signora Elmora.

Elena entrò timidamente e porse l’involto del lavoro alla signora Elmora, che prese a disaminare attentamente tali oggetti di lusso, poichè ella pure si piccava di saper cucire meravigliosamente. Ma sebbene il lavoro non fosse stato eseguito che da mani deboli e con occhi infermi, nulla vi trovò a ridire.

“Bene! assai ben fatto, disse ella. Quanto chiede la madre vostra?„

Elena le presentò, piegata con eleganza, la nota che aveva fatto a nome di sua madre.

“Debbo dirvi che il prezzo di vostra madre parmi troppo caro, riprese madama Elmora, dando uno sguardo alla sua borsa quasi vuota. Tutto incarisce, sicchè costa molta fatica a vivere„.