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loro cuori esulcerati cavano voti così poco caritatevoli, si ode la buona signora sclamare: “Ma! guarda mo’! egli è la sotto il paniere„ ed in così dire se ne va finalmente in mezzo al mormorio di tutta la società sebbene non composta che da donne.
Ebbene dopo questa scena, tanto sventuratamente prolungata, i ragazzi tossiscono, sputano, sternutano, e soffiano il naso. Al tempo istesso dai diversi piani di letti sospesi partono una folla di osservazioni tanto edificanti come piene d’interesse. Una signora fa osservare giudiziosamente che quella donna (la signora del berretto) sembrava mancare d’ordine e di tenuta; un’altra dice che aveva desto tutta la compagnia; una terza aggiunge che aveva svegliati persino i ragazzi; e le donne d’una certa età fanno riflessioni morali sull’importanza di saper disporre le cose con metodo, in modo di tosto rinvenirle al bisogno: le quali osservazioni eran profferite con languida voce e sonnolenta, che facevano una specie di contrabasso, che s’accompagnava armoniosamente col cigolio di letti in cui gli abitatori de’ piani superiori si dimenavano, dichiarandosi completamente desti; sicchè dubitando di non poter riaddormentarsi per tutta la notte, prendono a trattare su tutti i soggetti del mondo con tanta loquacità, che siete costretto a vivamente rammaricarvi di non esser loro parente abbastanza prossimo per intimar di sospendere quel minacciante profluvio di parole indigeste.
Ma la natura piglia a gabbo quelle ostili intenzioni: poco a poco le lingue intorpidiscono, gli occhi si chiudono ed ognuno è riaddormentato. Dormesi un sonno refrigerante. Vi pare di non dormire da più di un quarto