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volta un gentil fiorellino, adorno dalla sola natura d’una veste così meravigliosa, così fina e trasparente, che di leggieri può esser considerato come un figlio delle nostre serre o de’ nostri giardini. Era inoltre abbastanza versata negli affari domestici, e non era facile il trattenersi dal ridere quando per dar ordine alla casa, dapprima metteva tutto sossopra, come quasi tutte le figlie Yankee, Grazia erasi data cura di gustare dei frutti dell’albero della scienza, che adorna una scuola cantonale: ma simili frutti non bastavano a saziare la sua sete di sapere: avrebbe desiderato d’abbeverarsi a più abbondanti sorgenti. Inutile brama! Qualche raro libro tarlato componeva solo lo scarso supplemento, che le tenui risorse locali, in materia di scienza, gli permettessero d’aggiungere al suo piccolo bagaglio letterario. Ma se la giovinetta doveva accontentarsi a letture circoscritte, trasse da quella parsimonia di libri un considerevole vantaggio, di fortificare, cioè, la sua mente, non esercitandola che su piccol numero di soggetti. Una dotta persona, nel conversare con questa spiritosa figlia d’un umile villaggio, avrebbe gustato il meraviglioso contento, tenendo dietro, ne’ suoi potenti slanci, al volo di questo spirito giovane, indipendente e quasi senza cultura.

Come ogni padre alle lodi delle loro figlie, papà Tim provava un ingenua gioja agli elogi che si prodigavano da ogni lato a Grazia, ma nascondeva la sua gioja con parole proferite in tuono d’indifferenza. In vero non so comprendere come tutti i giovani del villaggio, mostransi tanto assidui presso Grazia, giacchè, innanzi tutto Grazia nulla ha in sè di straordinario.„ Il buon