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presto. Allora tutta la femminea compagnia ritorna premurosa al posto, donde s’era allontanata, e trova le pareti abbellite da una serie di coccette, larghe non più di un piede, se ciascuna fornita di origlieri e di coperte, e attaccate alla soffitta da una corda troppo sottile per non dare inquietudini. Parole di timore, e voci di esclamazione fanno risuonare i viaggiatori mal pratici mentre riguardano quegli apparecchi assai equivoci! Ecchè, arrampicarci e dormire colassù? Per me non vo certo a dormire in quelle coccette! oh! no certo, le corde si spezzerebbero.„
Qui entra in iscena la fantesca. Ella da solenne asseveranza, che non bisogna pensare a tali accidenti, che presentano un’impossibilità materiale: che di tali cose non ne potevano accadere senza un prodigio.
Questa dottrina è solida nel senso che si basa sopra fatti compiuti. La serva non è da un giorno sul battello: invecchiò sulla tolda; è esperimentata e pratica: inoltre ha buon senso, parla bene ed in tuono sincero e convinto. Bisogna far calcolo di tutto ciò è poichè addiviene sempreppiù evidente che trenta donne non ponno tutte dormire sulle più basse coccette; si fa qualche sforzo per esperimentare alquanto una simile dottrina. Pure nell’istante di metterla ad effetto, le donne si guardano l’un l’altra con timore ed un lieve fremito: ma, dato un primo esempio di risolutezza, si può asserire ad onore delle viaggiatrici che fu di presente da tutte seguito.
Un caso sopraggiunto, parve volesse turbare la calma che già cominciava a stabilirsi. La signora di una corpulenza così straordinaria, madre di tre figlie, pin-