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rità lo sguardo di terrore, che tutte gittavano sullo stretto spazio che s’offre alla lor vista. Quanti, degli ultimi ad arrivare, ignari della forza di compressione, suppongono da lunge che il battello sia grande appena da contener essi e la loro famiglia; ma qual spavento, gran Dio! quando, entrandovi, offresi a’ loro sguardi una rispettabile colonia di vecchie donne, di bimbi colle loro balie, di madri, di valigie, di borse, già collocate.

“Misericordia! dice uno de’ sopraggiunti, dopo avere lentamente rivolti gli occhi in giro della piccola sala di dieci piedi di lunghezza, sopra sei di altezza. Ove dormiremo noi questa notte? Oh gran Dio, che nicchia di bimbi disse una signora in tuono di disperazione.

— Bah! soggiunge un viaggiatore esperimentato, ma se avvi quasi nessuno; vediamo: uno, la donna nell’angolo, due, quel ragazzo col pane ed il burro; tre... e da ultimo quell’altra donna, colle due marmotte. È ancor poco per un battello da canale. Finora non possiamo dir nulla, aspettiamo che sieno tutti arrivati.

— Tutti! per l’amor di Dio! Devono forse arrivare altri passaggeri gridarono due o tre persone: essi non vi ci possono stare; non v’è posto.„

Quasi a contraddizione di questa frase risolvente, presentossi ad un tratto, una signora sull’età, d’una formidabile corpulenza, in compagnia di tre figlie, che per taglio e pinguedine non cedevano in nulla alla taglia e la pinguedine della loro rispettabile madre. Volsero attorno degli sguardi della più estrema com-