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— Se fosse alcuno che avesse il diritto di farmi tale inchiesta, in tempo e luogo conveniente, io risponderei tutta intiera la verità, disse Alice.
— Ebbene, Alice, io vi chiedo (permettendolo ora le convenienze di tempo e di luogo): credete voi d’esser bella?
— Voi pensate, rispose Alice, ch’io voglia fare una riverenza a tutte le sedie di questa stanza prima di rispondervi ma voglio risparmiare questa cerimonia, e con tutta sincerità vi rispondo: credo d’esser bella.
— Vi estimate voi buona?
— Non del tutto, disse Alice.
— Credete dunque di valere qualche cosa di più degli altri?
— To credo soltanto poter dire che valgo certo più di taluni; ma per fermo, cugina, io non mi fido gran fatto al mio proprio giudizio su questo punto, disse Alice.
— Ebbene, Alice, ancora una domanda. Quale di noi due, credete voi che James Martyrs prediliga?
— Non lo so, disse Alice.
— Io non vi ho chiesto ciò che ne sapete, ma ciò che ne pensate: voi avrete bene dovuto pensar qualche cosa in proposito.
— Su via! adunque, stimo d’essere io, che gli abbia fatta maggiore impressione, disse Alice.„
Nell’istante medesimo la porta si aprì, e James Martyrs in persona entrò nella sala. Alice arrossi componendosi involontariamente ad un’aspetto assai comico, e ripigliando il lavoro. La sua cugina disse: