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voi abbiate parlato in tal guisa, giacchè poteva ciò cadervi in mente. Ma non avrei creduto mai che fosse tale da vostra convinzione.
— Sarei una volta ben felice di ssapere di che cosa si tratta, rispose Guglielmo coll’accento d’una paziente rassegnazione.
— Ah! dimenticava a che ancor non vi ho detto, riprese ella gittando indietro il suo cappello, ed esprimendosi come chi vuol rischiarare un dubbio. Ebbene, cugino mio, mi venne riferito che voi abbiate che le mie abitudini con voi, vi sembran troppo libere, troppo famigliari.... Ora, vedete bene, proseguì lanciando lampi dagli occhi suoi, vedete bene, che non era cosa facile per me di spiegarmi; ma ho, cocominciato con franchezza, e proseguirò affine d’illuminarmi.„
Guglielmo rispose soltanto:
“Chi vi ha ciò riportato, o Maria?
— Mia zia.
— Pretende ella ch’io gli abbia ciò detto?
— Sì; ed io non vi rimprovero tanto d’averlo detto, quanto d’averlo pensato, poichè a voi è conto quanta riserva mi sia imposta verso di voi. Siete voi che avete ricercata la mia amicizia, e fatto acquisto della mia confidenza. E’ non è quindi bene che voi più d’un altro, abbiate concepito tale opinione di me!
— Io non l’ho giammai pensato, disse Guglielmo tranquillamente.
— E nemmeno detto?
— Giammai! E non poteva credere che voi me ne doveste fare un’accusa, o Maria.
— Ma... disse Maria.