Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
166 |
— Poco a me cale di ciò ch’egli pensa„ disse Maria involandosi di là colle lagrime agli occhi.
Quando chicchessia cade in una simile afflizione, la prima cosa che può fare sedere e metter lagni per lo spazio di un’ora o due. Maria seguì perfettamente quest’uso, facendo, in quel frattempo, numerose riflessioni sull’instabilità delle umane amicizie: e fermando in cuore il proposito di non affidarsi a nessuno, tutta la sua vita: e persuadendosi che il mondo ha il cuore freddo e vuoto; e ritornandosi in mente una moltitudine di simili brillanti massime, che letto aveva ne’ libri, e la cui verità non l’aveva mai tanto evidentemente colpita. Alla fine, chiese a sè che cosa dovesse fare, e decise che non doveva per lo innanzi volgere alcuna parola a Guglielmo, ed in quella vece chiedere che cessasse d’essere in pensione da suo padre: e da ultimo, acconciatosi il cappello, decise dare a passar la giornata presso un’altra zia, che aveva dimora nella vicinanza, per non imbattersi a pranzo con Guglielmo.
Ma accade che il giovane professore, di ritorno della scuola per meriggiare, trovossi fuor dell’usato solo, nel tempo della sospensione della scuola; ed avendo saputo ove trovavasi Maria, risolvette d’andare a prenderla dalla zia, dopo la scuola della sera, e ricondurla a casa.
Così sull’imbrunire, quando Maria stavane due o tre parenti, il signor Guglielmo entrò in sala Maria, aveva tanto desiderio di non farsi accorta, che volse la testa, e diresse lo sguardo fuori d’una finestra, mentre Guglielmo le si avvicinò per parlarle. Poi; dopo