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Maria ne aveva da prima rispetto, perchè le era noto come avesse compiuti gli studi di latino, di greco, di tedesco e perchè aveva nella sua stanza una biblioteca, di cui la vista soltanto bastava a farla sospirare, rammentandole quante cose in essa potrebbe apprendere, che allora ignorava. Ma le sue prime impressioni scomparvero ben presto, ed i due giovani furono tosto i migliori amici di questa terra. Guglielmo prestava libri a Maria, che dal canto suo davagli lezione di francese, senza impicciarsi dal fastidioso verbo, la cui conjugazione si appresenta per la prima in latino, ed in inglese. Guglielmo prodigava alla giovinetta i più utili consigli sulla coltura dello spirito, il miglioramento dell’indole; ciò che consolidava potentemente la loro amistà. Ma sventuratamente per Maria Guglielmo faceva ovunque sul bel sesso, la stessa impressione che su di lei; e in molte occasioni erasi in pubblico distinto, come a mo’ d’esempio con lezioni di botanica. Aveva a viva inchiesta del comitato del 4 luglio, pronunciato un discorso, che lo aveva coperto di gloria. Non ignoravasi ancora ch’egli era poeta e che aveva in segreto composta una canzonina romantica, che mandava in visibilio i lettori di Bulwer.

In fine, non potevasi moralmente porre in dubbio, in conformità ai principii della certezza, che egli avrebbe trovato conveniente di fare ogni settimana una dozzina di visite alle signore del villaggio, se esse si fossero credute in obbligo di accoglierlo.

Guglielmo ne faceva di visite, giacchè, come tutti gli uomini di studio, sentiva il bisogno d’essere spronato dalla società. Ma dopo le assemblee, o le ore di