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“Ma, rispose il gentiluomo se mai il vicino fosse fuor del caso di vegliar da sè stesso alla sua condotta, che farete voi allora?

— A lui tocca, e non a me. Tutto ciò che Dio mi comanda si è di compiere i miei doveri; ma non esige che io mi tormenti a vantaggio del mio prossimo.

— Precisamente, mio caro, ecco la questione. Qual è il debito che Dio ci ha messo? Non comprende esso un po’ di zelo e di cure pe’ vostri simili, e qualche pensiero generoso per loro interesse, ed il loro miglioramento?

― Benissimo. Io voglio all’appoggio della mia tesi, citarvi un buon esempio. Colla parola esempio, io non pretendo allogarvi ciò che voi fate. Io suppongo d’impedire che un uomo beva del vino, dal timore che in seguito non abbia a bere dell’acquavite: inoltre, gli vieto di mangiare a norma del suo appetito a timore che non lo colga indigestione... A mio credere v’è altro di meglio a fare: s’io pratico da me stesso la sobrietà, se le mie abitudini di vita sono moderate e decenti, credo predicar coll’esempio, ed essere vera mente utile.„

Il ritorno di madama L.... venne ad interrompere quella grave questione che nello spirito dell’afflitta Augusta aveva richiamate le rimembranze del tempo in cui con suo marito discuteva sovente quell’argomento.

Ahi! quanta crudele eloquenza avevano per lei questi argomenti; per lei senza un amico, senza un soccorso; per quella creatura disperata, moglie ad un uomo avvilito, madre di fanciulli che non eran più che