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da quel punto di partenza, avevan lasciato vagare il loro colloquio molto addentro nella regione dell’avvenire e de’ brillanti sogni, che circondano gioventù ed amore, pria che abbiam gustato il frutto dell’esperienza, ed acquistata la fatal cognizione del bene e del male.

Ma, prima di procedere più innanzi nel nostro racconto, riprendiamo alquanto il nostro fondo e la prospettiva per metter in grado i lettori nostri di meglio comprendere tutto il quadro.

Edoardo Howard era un giovane, che per la superiorità de’ suoi talenti e la seduzione delle sue maniere, erasi spinto al posto il più elevato nel circolo del gran mondo; e, comechè non possedesse alcun bene, potesse farsi un meritoto dell’importanza, o delle glorie dei membri della sua famiglia, nullameno esercitava personalmente grande influenza sui ricchi e potenti, e com’essi godeva del favore di immunità e privilegi.

La giovinetta che dovevagli essergli consorte, Augusta Elmore, che noi abbiamo testè rimarcata, era non meno distinta per bellezza, spirito e qualità solide. Orfanella, era stato per tempo abituata a fruire liberamerte e senza controlleria d’una fortuna indipendente. Questa circostanza senza dubbio dava peso alla magia delle sue grazie personali, conciliandole quella lusinghiera deferenza, che è sempre l’appannaggio della possente alleanza della ricchezza colla beltà.

Se le sue intellettuali facoltà, per natura elevate, non avevano ricevuto un grande sviluppo, era colpa delle circostanze locali, che nel loro cerchio stretto misurato non poteva offerirle occasioni per esercitare. Ella del resto attraeva, come mille altre, pe’ suoi ta-