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IV.
ULTIMI SFORZI DELLA. GALLICA INDIPENDENZA.
(222 - 191 av. Cristo).
1.° Alaudensi si uniscono a Cartaginesi. — Pochissimo tempo potè il timore della forza romana sugli Insubri. Imperocché quattro anni di poi la vittoria di Marcello, il cartaginese Annibale, accingendosi a passare in Italia, vi mandò esploratori per conoscere come fossero le terre adjacenti al Po, quanto gii abitatori di quelle valessero in guerra, quale portassero odio ai Romani, ed insieme per sollecitare con lusinghe alla sollevazione. Insubri e Boj, che nulla di meglio si sarebbero aspettato, rimandano ad Annibale una legazione presieduta dal Brenno Magilo (1). La legazione secondo Polibio fu de’ Boj della sinistra del Po, dei quali facendo memoria un Antonio Beuter, autore delle cronache del regno di Valenza, dice: che abitavano dove è Lodi presso Milano (2). Promisero i Legati: che i Galli sarebbero soci nella guerra^ lo condurrebbero per una via sicura e presta oltre V Alpe, e lo aiuterebbero dell’abbondanza delle loro terre 3 purché fuori di queste riducesse le armate (5). In questo mezzo i Romani s’affrettarono di trasportare le colonie di Cremona e Piacenza, e di cingerle di (1) Polibio, lib. Ili, cap. 44. — Livio nella deca III, lib. I, lo chiama Magalo. (2) Vedi il docum. F. (3) Polibio, lib. III., vedi dal capo 54 al 44.