|
Storia di una Capinera |
77 |
nell’ascoltare. Al di fuori si udiva solo in lontananza il rumore di qualche fucilata che mi metteva in convulsione e l’uggiolare de’ cani ch’era lugubre. Diventai superstiziosa. Pensai: — quando avrò detto cento avemarie udrò la sua voce. — Ne dissi cinquanta tutte di un fiato; poi incominciai a recitare le altre più lentamente, perchè mi pareva che avessi detto le prime troppo in furia, che il tempo prefissomi non fosse quello, che Dio non mi avrebbe esaudita perchè avevo recitate le mie avemarie troppo distratta. Quand’ebbi detto le ultime dieci tornai da capo, lusingandomi che mi fossi sbagliata nel contare.... Recitai le ultime due una ad una, interrompendomi per ascoltare.... e mi parve di aver udito delle voci lontane.... attesi, attesi.... nulla! ... il silenzio! Poi dissi a me stessa: — se la prima che parlerà sarà Annetta, egli arriverà fra un quarto d’ora.... — Indi: — quando