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Storia di una Capinera 67

Agucchio, agucchio alla mia finestrella, e tutti i giorni allorchè odo la sua voce o il fischio con cui chiama il suo cane, laggiù nel bosco, allorchè mi sembra vedere un’ombra passare rapidamente fra i gruppi lontani degli alberi, il cuore mi batte come quando eravamo rimasti in silenzio, l’uno accanto all’altro, colle mani posate sulla testa di quel bel cane.

Tutte le volte che l’incontro provo lo stesso turbamento, ed è perciò che evito d’incontrarlo. Ma accade delle volte che non posso sfuggirlo, capisci!... che devo dissimulare il mio soffrire e restar lì. Quand’egli mi guarda, il cuore mi balza nel petto, e vorrei morire per nascondere il mio rossore.... Mi pare che tutti gli occhi sieno fissi su di me a domandarmi perchè arrossisco.... ed io, Dio mio!... non saprei dirlo.... non lo so! Pure, appena posso approfittare del primo pretesto, vado a rifuggirmi nella mia cameretta, a na-