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54 Storia di una Capinera

sconderti il viso in seno, e sfogarmi delle lagrime che mi si aggruppano in cuore.

Non mi deridere, Marianna; compiangimi, piuttosto; compiangimi, che son molto triste, e non so spiegarmi la mia tristezza, e non so trovarne la causa, e sono forse cattiva e ingrata verso il buon Dio che mi ha colmata di tante benedizioni, ingrata verso il mio caro babbo che si sforza di dissipare la mia tristezza con mille carezze, ingrata verso la mia famiglia, verso i miei amici....

Non posso più scriverti. Vorrei piangere. Ho passato quasi tutta la notte alla finestra, fissando gli occhi nel buio profondo che mi sembrava pieno di larve, ascoltando l’uggiolare lontano dei cani, il ronzìo degli insetti notturni... e non ho avuto paura!...

Se potessi abbracciarti!... se potessi piangere!... Scrivimi almeno tu!... Scrivimi! Non ti dico altro.