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36 | Storia di una Capinera |
avvelenatori, ai razzi avvelenati, che so io.... meschinelli! sono come me che, quando ho molta paura, veggo i fantasmi! perciò tutte le notti si veggono per le valli, sui monti, dappertutto, i fuochi, i segnali delle guardie, si odono continuamente delle schioppettate, come se si volesse far paura a dei lupi intelligenti, a delle belve umane!... Ciò è triste; ma la notte, fra il buio e il silenzio, fra questa commozione generale, è anche spaventevole.
Son triste anch’io; non è vero? e un momento innanzi ero allegra parlandoti dei nostri divertimenti. Mi dici che anche tu ti diverti e che sei in buona compagnia; ti credo, ma giurerei che non varrà certamente la nostra. Mi dici anche che non rientrerai più in convento.... beata te!... Ma se dovessi rientrarvi senza di te?... Voglio stare allegra adesso; penserà Iddio al resto!... Il mio Carino è guarito;