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32 | Storia di una Capinera |
superba dell’Etna che si slancia verso il cielo, e le sue vallate che sono già tutte nere, e le sue nevi che risplendono degli ultimi raggi del sole, e i suoi boschi che fremono, che mormorano, che si agitano. Marianna, ci son delle ore in cui vorrei piangere, in cui vorrei stringere le mani a tutti quelli che mi son vicini, in cui non potrei proferire una sola parola, mentre mi si affollano in testa mille pensieri.... Guarda!... Io non so come non stringessi la mano al signor Nino che mi era accanto!... Son sempre matta!
Credo che tutti in quel momento avran provato quello che io provavo, perchè tutti tacevano. Il signor Nino istesso, ch’è sempre allegro, come tu sai, taceva anche lui....
Poi siam discesi correndo, schiamazzando, ridendo, facendo paura agli uccelli (che ne facevano poi a noi allorchè scappavano con istrepito improvviso fra le foglie) e