Pagina:Storia di una Capinera (1894).djvu/43


Storia di una Capinera 29

e prolungato dei rami più alti, il canto degli uccelli, e poi di tratto in tratto, silenzio solenne e profondo. Sotto quelle immense vòlte di rami, fra quelli andirivieni sterminati di viali si avrebbe quasi paura, se la stessa paura non fosse piacevole. Le foglie secche frusciavano sotto i nostri passi; di tratto in tratto qualche uccelletto spaventato, che fuggiva, scuoteva con improvviso stormire le poche fogliuzze che lo nascondevano; Vigilante, il nostro bel cane, correva innanzi festoso abbaiando dietro i merli spaventati; Annetta, Gigi e Giuditta si davano il braccio e cantarellavano; il signor Nino li seguiva col suo fucile ad armacollo; il resto della comitiva era molto lontano, e ci gridava ad ogni istante che non corressimo tanto perchè l’erta del monte è faticosa. Il signor Nino anch’egli ha un bel cane, un bel bracco, dalle orecchie lunghe, e picchettato tutto di nero; si chiama Alì e