Pagina:Storia di una Capinera (1894).djvu/33


Storia di una capinera 19

adesso tutte le sue scatole e le sue vesti ingombrano la sua camera. Gigi è sempre quel caro fanciullo allegro e chiassone che conosci; mi salta al collo venti volte al giorno, e mi consola con un bacio allorchè la mamma mi sgrida per ragione dei suoi vestiti laceri. Ma che colpa ci ho io se al convento non mi hanno insegnato a rattopparmi i vestiti! Veramente toccherebbe a me. Giuditta è una signorina, e per altro ella è troppo occupata tutto il giorno fra i suoi abiti e le sue acconciature, ed ha ragione di occuparsene tanto, perchè le vesti, i bei nastri, le stanno così bene che sembrano fatti apposta per lei.... E poi ella è ricca della dote di sua madre; il mio babbo, come sai, non è che un modestissimo impiegato. A che dovrebbe pensare ella dunque alla sua età? L’altro ieri, mentre si provava una veste nuova, le domandai il permesso di abbracciarla, tanto