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Storia di una capinera |
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si arrampica sugli alberi, e vi lascia appeso tutti i giorni qualche brandello del suo vestito, e la mamma.... (Marianna, se sapessi come mi vien difficile dare questo dolce nome alla mia matrigna! Mi pare di fare un torto alla memoria della mia povera madre.... Ma pure bisogna chiamarla così!) e la mamma a sgridarlo, a dargli dei confetti, dei baci e degli scappellotti, a rammendargli gli abiti, a ripulirlo venti volte al giorno. Ella non sa che agucchiare e accarezzare i suoi figli, beati loro!... e spesso mentre dà un’occhiata alla cucina o alla domestica che prepara il desinare, mi rimprovera che io non son buona a nulla, nemmeno a far la cucina.... Pur troppo è vero! ella ha ragione. Non faccio altro che correre pei campi, raccogliere i fiorellini, e ascoltare il canto degli uccelletti.... alla mia età! Ho quasi venti anni!... capisci? Ne arrossisco io stessa; ma il mio caro babbo