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Storia di una Capinera 221

narmi nella mia cella come una belva ferita.... Oh! che fiamme! che dolori! La mia testa! la mia povera testa!...

Che giornata! che giornata orribile! Quel fantasma sempre dinanzi agli occhi; quello spasimo sempre inchiodato nel cuore!

Son quasi pazza. Sento qualche cosa che mi afferra per le carni e mi strascina lassù sul Belvedere.... per tornare a vedere quello di cui la sola idea mi lacera il cuore.... Vorrei passarvi tutti i miei giorni e morire là di dolore, cogli occhi fissi su quella finestra.

Ho voluto pensare a Dio, e Dio mi è sembrato crudele; ho voluto pensare a quella predica, e mi è sembrata ingiusta. Tutte le furie dell’inferno si dilaniano il mio cuore.... Senti, Marianna!... senti la dannata.... poiché io voglio perdermi! voglio dannarmi!... La notte, quando tutti dormivano, sono andata lassù, sulla ter-