Pagina:Storia di una Capinera (1894).djvu/230

216 Storia di una Capinera

penso a lui!... ho la testa piena di larve, di fiamme, di visi atroci.... e sorrido, ardo, con lui!... lui ch’è il peccato, la tentazione, il demonio!...

Senti quel ch’è accaduto, Marianna! Ero sul Belvedere, seduta presso quella cappelletta che noi ornavamo di ghirlande di fiori: il sole era levato da poco; si udivano i mille rumori, e il canto degli uccelli; il cielo era azzurro, il mare risplendente, spirava un’aria imbalsamata di fragranze che faceva sollevare il mio povero petto tanto malato.... io pensava, pensava.... vedi per quali vie questo demonio tentatore che si chiama pensiero s’insinua a tradimento in noi da tutti i pori e s’infigge ferocemente nel cervello! io pensava al fiorellino che scuoteva le sue perle di rugiada, al fumo che si levava dai camini, alla vela che si perdeva negli splendori dei mari, al canto che saliva dalla via. Era sogno? non lo so.