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Storia di una Capinera 213


Oh! il Signore mi darà la forza!...

Se morissi in questo momento, sento che gli angeli mi sorriderebbero.... Ma no, Marianna mia! anche questo desiderio è un peccato: bisogna stare quaggiù finchè il buon Dio lo vuole. La mia anima, ch’è codarda e debole, vorrebbe starci sì poco che vede con colpevole sentimento di gioia i rapidi progressi che il male fa in me di giorno in giorno.

Se tu mi vedessi, mia povera Marianna! son diventata una larva; se vedessi le mie mani, il mio viso, i miei occhi! il mio povero petto è tutto una febbre che mi divora con denti di brace; se mi sentissi a tossire, e ti trovassi presso di me quando i dolori del male sono più forti del mio coraggio!

È meglio che tu non mi vegga più, Marianna mia, che nessuno mi vegga.... nessuno! Ho, quasi direi, il pudore della mia malattia. Il mio babbo trova sempre