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210 Storia di una Capinera


Mi considero come una maledetta; ho paura e ribrezzo di me stessa; sono piena di rimorsi, di terrori; eppure amo ancora il mio Dio, e vorrei potere sfogare ai piedi del crocifisso l’immensurabile angoscia dell’anima mia.

Non lo posso, non lo posso... sono maledetta!...

La notte!... se sapessi che notti! il lume che si spegne, l’ombra che vacilla, i mobili che crepitano, il silenzio che è pieno di sibili e di rumori indistinti, hanno terrori profondi, hanno misteri di sepolcri, ringhio di demoni, ululi di dannati, fruscìo di ali maledette; questo corridoio vasto, muto, oscuro, i morti che dormono sotto i nostri piedi, quella chiesa, quelle lampane, quelle pitture, tutto è funereo; si vedono sulle pareti disegnarsi figure mostruose, sul capezzale, ai piedi del crocifisso sta quel teschio informe, si ha paura dell’aria che si respira, del silenzio