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172 | Storia di una Capinera |
15 Maggio.
Ti scrivo dal letto. Sono assai malata. Se tu mi vedessi, cara Marianna, come la febbre ha divorato le mie carni! Allorchè guardo le mie povere mani pallide e tremanti mi pare di vedere il sangue circolare nelle vene, tanto sono scarne. Ho un ardore, un bruciore qui, nel petto!...
Oggi mi sento alquanto meglio ed ho la forza di scriverti. Vorrei ciarlare con te e pensare a quei bei giorni ch’erano pieni di vita e di allegria; ma tutto quello che mi circonda è sì triste, che il mio cuore non ha forza di sorridere neanche chiu-