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170 | Storia di una Capinera |
bra fredde e sorridevano senza far rumore.
Tutto ciò significava che io morivo! E com’è bastato questo solo ad addormentare tutti gli affetti che mi bollivano in seno? a soffocarli? Quella cerimonia, quei lumi, quel cataletto, quelle forbici come hanno avuto il potere di lasciarmi il petto vuoto, i sensi inerti? come hanno potuto farmi discender viva nella tomba, far rinunziare a tutti i beni di Dio, l’aria, la luce, la libertà, l’amore?....
Ancora il peccato!... ancora!... dopo morta!... Ma anch’esso morrà. Qui dove c’era il cuore, adesso non c’è più nulla. Sono gli ultimi aneliti di vita, è la lotta dell’anima che non vuol morire. Penso, gemo, mi agito, soffro, ma sarà per poco. Ho passato tutta la notte senza poter chiudere un occhio, senza sognare, senza poter pensare. Che ne hanno fatto di me? che cosa? Ecco quello che domando a