Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
156 | Storia di una Capinera |
dimenticare nella felicità la tua povera amica che abbisogna più che mai del tuo affetto. Di tanto in tanto quando ne avrai il tempo, vieni a trovarmi. Se sapessi come sono felice in quei pochi e rari momenti in cui rivedo le persone che mi vogliono bene! Sai che è atto di carità visitare i poveri carcerati!
Tu che sei sposa, tu che sei felice, dimmi com’è fatta quella gioia, quella festa, quel gaudio che deve provar mia sorella; dimmi che cosa ci deve essere nel suo cuore vedendosi sempre accanto la persona amata senza scrupoli, senza rimorsi, senza paure, benedetta, festeggiata, accarezzata da tutti; dimmi come deve essere fatta la felicità di pensare che ella sarà di lui, ch’egli le apparterrà, che lo vedrà tutti i giorni, tutte le ore, che l’udrà parlare, che si appoggerà al braccio di lui, che gli dirà all’orecchio tutto quello che le passerà per la mente,