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Storia di una Capinera 3

sette, e quel mare ceruleo, immenso, che luccica laggiù, lontan lontano, e tutti quei villaggi che si arrampicano sul pendìo dei monti, che sono grandi e sembrano piccini accanto alla maestà del nostro vecchio Mongibello! Se vedessi come è bello da vicino il nostro Etna! Dal Belvedere del convento si vedeva come un gran monte isolato, colla cima sempre coperta di neve; adesso io conto le vette di tutti codesti monticelli che gli fanno corona, scorgo le sue valli profonde, le sue pendici boschive, la sua vetta superba, su cui la neve, diramandosi per burroni, disegna immensi solchi bruni.

Tutto qui è bello, l’aria, la luce, il cielo, gli alberi, i monti, le valli, il mare! Allorchè ringrazio il Signore di tutte queste belle cose, io lo faccio con una parola, con una lacrima, con uno sguardo, sola in mezzo ai campi, inginocchiata sul musco dei boschi o seduta sull’erba. Ma