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Storia di una Capinera 115

in letto tutta sola, in quel piccolo camerino ch’è oscuro, silenzioso, ed ha un aspetto melanconico. Avrei voluto addormentarmi, avrei voluto non udire quei discorsi, quelle voci, quell’allegria vicino a me.... Ho passato la notte agitatissima senza poter chiudere occhio. Credo che abbia ancora la febbre. Son così debole! Ho trattenuto il respiro tutta la notte per ascoltare le parole di lui, per indovinare dal suono della sua voce se egli fosse triste o allegro. L’ho udito tre volte; una volta disse — grazie — un’altra volta — tocca a me — l’ultima — signorina. — Se tu potessi immaginarti tutto quello che c’è in coteste parole! se potessi esprimerlo!

Hanno giuocato sino alla mezzanotte. Io li ho uditi da qui. Poi si son messi a tavola.... Ora sono stanca, la mia testa vacilla.... Ti ho scritto per tenermi desta.... per fare qualche cosa anch’io....