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112 | Storia di una Capinera |
coperto, il mare ceruleo, i campanili di quei villaggi che biancheggiavano fra gli alberi, quei campi in cui il verde dell’erba contrastava col bianco della neve, quel bosco che taceva perchè non c’era vento e non aveva più foglie da lasciar cadere, quella spianata ove abbiamo tanto ballato e giocherellato, quelle galline che razzolavano sulla paglia, quella capannuccia che fumava dalla neve che squagliava al sole, gli uccelletti che cinguettavano sul tetto, Vigilante disteso sulla soglia che si scaldava al sole, la castalda che sciorinava i panni bagnati sui rami del castagno spogli di fronde, e canterellava volgendo uno sguardo d’ineffabile contentezza materna a’ suoi due bimbi che si trastullavano sulla porta.
Dio sia benedetto! Dio sia lodato della gioia, della felicità che accorda all’uccello che canta, alla foglia che nasce, al rettile che si scalda, al sole che brilla, alla ma-