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Storia di una Capinera 107

giata ad un monte di guanciali, arrestandomi ogni momento per riprender lena, per asciugare il sudore della mia fronte... eppure fa freddo, vedi! La testa mi pesa, la mano mi trema, il pensiero è confuso, vacillante. Mi hanno detto che sei venuta a trovarmi... Non me ne rammento, Marianna mia! sarà stato in uno di quei giorni che non avevo coscienza di quello che si faceva vicino a me. Questo piccolo stanzino ove ho tanto sofferto, quel lettuccio, quel crocifisso, quei mobili mi pare che sieno diventati parte di me. Ho passato tante lunghe ore nella malinconica inerzia della convalescenza fantasticando non so che, a guardare tutti gli oggetti della mia cameretta; chè la forma dei mobili, e la fisionomia, direi, delle pareti mi son care. Ora i medici dicono che sto meglio, Dio sia lodato! Poichè bisogna sempre lodarlo in quello che Egli fa, il buon Dio!... Mio padre, Giuditta,