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Storia di una Capinera | 103 |
dormire, non posso più pregare!... Oh! Marianna mia!...
Che penserà egli di me non vedendomi più? Saprà che mi è stato proibito?... mi maledirà forse?... sarà in collera?... mi dimenticherà?... Vedi quanto son caduta al basso! Prego Iddio di farmelo dimenticare, e mi pare d’impazzire al solo pensiero che egli possa dimenticarsi di me. Qualche volta, all’alba, quando sono ben sicura che nessuno potrebbe sorprendermi, apro pian pianino la finestra per vedere laggiù, in fondo alla valle, la casa dove egli abita, dove egli dorme forse a quell’ora, per vedere il suo tetto, la sua finestra, quel vaso di gelsomini, quella vite che ombreggia la sua porta.... Poi cerco d’indovinare il punto del davanzale dove egli appoggerà i gomiti allorchè aprirà la finestra, la zolla dove egli poserà la prima pedata, la traccia che seguirà nell’aria il suo primo sguardo che