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102 | Storia di una Capinera |
sarmi la testa sui ginocchi per dirmi che mi vuol bene ancora, e allorchè si allontana è triste, ma dimena ancora la coda e si ferma sull’uscio per dirmi addio.
Tutto il giorno odo nelle altre stanze la voce dei signori Valentini che sono a discorrere insieme coi miei. Due o tre volte ho udito una voce che mi ha penetrato nel cuore.... la sua!
Lui! lui! sempre lui! sempre cotesta spina fitta nel cuore, questa tentazione nella mente, questa febbre nel sangue! lui sempre fisso dinanzi agli occhi, lì, presso quella finestra, col volto fra le mani!... Il suono di quella voce sempre nelle orecchie, le mani sempre umide di quel pianto!... Dio mio!... Dio mio!
Ho udito qualche volta un passo dietro la mia finestra, e il cuore m’è sembrato scapparmi dal petto. Provo delle vertigini, degli smarrimenti, dei delirii. Non posso più piangere, non posso più