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94 | libro primo |
D. Salvator Guarnerio, de’ canonici regolari di S. Pietro ad vincula di Roma,17 e fu esposta alla pubblica venerazione l’8 settembre 1660.
Abolite le comunità religiose, rimase pur sempre qualche Servita ad ufficiar S. Salvano. Nel 1825 vi fu ripristinata la congregazione de’ Servi; la quale s’onora particolarmente in questa città del padre Carlo Barberis, decano del collegio di teologia dell’università, e teologo del duca di Savoia; del padre Viani, segretario e confessore di monsignor Mezzabarba, che succedette al cardinale Tournon nella legazione della Cina.
Il Viani, tornato in Europa, stampò una relazione di quelle missioni che è molto rara.
Apparteneva pure a questo convento de’ Servi fra Filippo Filiberto Rossi, teologo e confessore di Carlo Emmanuele iii e cappellano maggiore de’ Reali eserciti. E recentemente vi lasciò preziosa memoria di rare virtii il padre Luigi Ghersi, morto nel 1842. Poco prima di quest’epoca i Serviti eransi trasferiti in città, nel convento di S. Carlo, che fu degli Agostiniani scalzi. S. Salvano fu dato alle Suore di carità, che vi hanno il loro seminario e noviziato; e servono due piccioli spedali di recente instituiti, uno pe’ cronici, cominciato dal conte Montegrandi; l’altro pei convalescenti, fondalo dalla confraternita della SS. Trinità.
Nel 1644, vedovasi sulla riva destra del Po,